Hulahop Valley

Foto di Tiziana Callegari

La Hulahop Valley è una ridente vallata della Terra di Mezzo, i cui industriosi abitanti sono dediti a quasi tutte le attività economiche che la mente dell'uomo ha inventato.
La valle, infatti, è un eccezionale punto di osservazione economico al quale nessun economista, degno di questo nome, potrebbe rinunciare.
Si tratta di un ecosistema (dove eco sta per economia) che non ha eguali al mondo in termini di perimetro produttivo.
La valle è l'unica regione totalmente autarchica del pianeta. Nulla esce e nulla entra, tutto nasce e muore al suo interno. Che si tratti di computer, automobili, salami, medicinali o merendine al cioccolato, tutto è prodotto (energia, materie prime, semilavorati, eccetera) internamente senza l'apporto di nessun fornitore residente all'esterno della valle.
Nessuno sa spiegare esattamente da cosa e come è nata questa incredibile autonomia. Alcuni osservatori fanno risalire questa curiosa situazione alla grande peste del 1718 che decimò la popolazione fino a ridurla a poco più di un centinaio di abitanti.
Ma qualsiasi sia stato l'evento che ha conclamato la suddetta postura economica, resta indiscutibile l'attitudine degli Hulahoppesi a farsi gli affari propri. Un innato senso d'indipendenza comunitario, unito ad un'industriosità ed una concentrazione d'ingegni che non ha pari nel pianeta ha consentito loro di rimanere economicamente isolati dal mondo senza per questo restare arretrati tecnologicamente.
Il bello è che non esiste alcuna legge che vieta l'esportazione o l'importazione di qualsivoglia bene nella valle, anche perché stiamo parlando di una regione e non di uno stato in grado di legiferare autonomamente. Semplicemente nessuno degli abitanti della valle acquista beni d'importazione e a nessuno di loro viene nemmeno in mente di esportare i propri.
Naturalmente quasi tutte le multinazionali hanno tentato d'impiantare una qualche attività nella valle raccogliendo soltanto dei clamorosi insuccessi.
Tutto ciò è assolutamente vero ad esclusione dei beni culturali e intellettuali dei quali gli Hulahoppesi sono fra i più grandi consumatori al mondo. Televisione, cinema, narrativa, musica classica, fumetti, rock, scienza. Non esiste prodotto dei media che non trovi almeno un fan nella Valley.

Ed è in questo ideale laboratorio economico, nel quale tutti i fattori competitivi se non noti sono per lo meno rapidamente identificabili, che si svolge la storia di Justin Durban.