E l’idea, come sempre, gli venne non dopo un lungo, raffinato e esaustivo ragionamento, ma nel momento in cui uno meno se lo sarebbe aspettato: mentre innaffiava il giardino della sua casa di campagna.

Era ormai ottobre e il caldo, finalmente, stava dando i primi segni di cedimento. Era stata un’estate micidiale: termometro costantemente oltre i trenta gradi, umidità sempre superiore all’ottanta percento, piogge di fatto inesistenti. E così quella sera la canna che teneva fra le mani smise di colpo di spruzzare acqua sulle sue rose. La signora Frida gli disse che, in effetti, era arrivata una comunicazione dal sindaco del piccolo comune in cui era situata la loro abitazione estiva, che informava la cittadinanza della sospensione delle forniture di acqua potabile causa la persistente siccità.

Il sindaco giustamente aveva interrotto la fornitura, quando tutti si mettevano a innaffiare i giardini privati e il Governatore era rimasto vittima di un provvedimento che lui stesso aveva promulgato.

L’acqua, la fonte della vita, si stava esaurendo.

Per la Hulahop Valley era una triste novità. Situata nella Terra di mezzo, aveva sempre goduto di un clima temperato, fiumi, laghi e torrenti ricchi di acque. Ma da qualche anno le precipitazioni si erano drasticamente ridotte e la siccità era diventata un’assidua compagna non solo delle estati Hulahoppesi.

Justin Durban era una persona sensibile e anche se non aveva figli, l’unico vero dolore della vita sua e della signora Frida, aveva a cuore il futuro della sua Valle.

L’impotenza che provò in quel momento, in piedi, di fronte al suo giardino assetato, con in mano una canna inutile, fece scattare in lui la determinazione che ancora non aveva avuto nei confronti di quel problema.

Quella sera stessa tornò in città, perché la mattina dopo aveva un impegno di prima mattina e appena arrivato in casa accese il condizionatore perché la casa era rimasta chiusa parecchi giorni e l’aria era irrespirabile. L’apparecchio invece di accendersi cominciò a lampeggiare come un albero di Natale. Justin Durban s’infilò gli occhiali e si accostò al piccolo display per capire quale era il problema. La tanica dell’acqua di scarico della condensa era piena. Il Governatore andò sul terrazzo, odiava quell’operazione che lo costringeva a sollevare una dozzina di chili, e trasportò la tanica fino in bagno per vuotare il tutto nello scarico della doccia.

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Lui stava versando dodici litri d’acqua demineralizzata nello scarico.

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La signora Frida sapeva bene, quando il marito era preda di una nuova idea e così, quando lo vide rientrare con gli occhi sbarrati e la testa fra le nuvole, capì che il cervello di Justin Durban stava elaborando una nuova diavoleria che avrebbe spappolato definitivamente il fegato di Geena Kampf.

Il Governatore si chiuse nello studio e in compagnia del suo amato Mozart, navigò a lungo su Internet scoprendo un intero nuovo mondo.

Pochi giorni dopo tenne il suo solito discorso programmatico al Consiglio, che aveva convocato ancora una volta a porte chiuse, cosa che la stampa non mancò di notare scatenando una ridda di ipotesi sulle possibili cause di quella sua nuova strategia.

“Carissimi Consiglieri e Assessori, in queste settimane ho ricevuto numerose pressioni da parte di tutti voi per rendere operativo il progetto Demotivazione e a tutti voi ho risposto che prima era necessario trovare un’alternativa di lavoro onesto per i malavitosi cui stiamo per togliere il pane di bocca.

So benissimo che questa mia inazione ha scatenato molte critiche, anche giustificate, nei miei confronti. Ma io non sono, come qualcuno ha detto, un vigliacco” e così dicendo fulminò la Kampf con un’occhiata “Sono invece prudente, come si conviene in un cambiamento epocale come quello che vi ho prospettato. Non vi rendete forse conto di quali potrebbero essere le conseguenze derivanti dall'aver lasciato senza sostentamento migliaia di individui privi di scrupoli, armati e disperati. Potrebbero anche organizzarsi in bande e tentare azioni inconsulte che nemmeno immaginiamo...

Ora, però, ho trovato il modo di tenere occupate queste persone. Daremo loro la dignità di un lavoro onesto e per la prima volta si sentiranno parte della società che fino a oggi hanno soltanto depredato e dalla quale sono stati, di conseguenza, rifiutati.

Ma veniamo ora al vero oggetto della convocazione di questa seduta del Consiglio.

Scordatevi, vi prego, l'argomento precedente e concentratevi su questa domanda. Qual è la risorsa più preziosa della Terra?"

I Consiglieri si guardarono l'un l'altro stupiti. Dove voleva andare a parare il Governatore? Pensava forse di essere a un quiz televisivo?

"Oro" azzardò uno dei consiglieri.

"Diamanti" tentò un altro.

"Petrolio"

"No signori, niente di tutto questo. Sto parlando di qualcosa di infinitamente più prezioso, di qualcosa senza la quale la vita stessa non è possibile. Sto parlando dell'acqua".

Lasciò passare qualche secondo perchè i suoi interlocutori si riprendessero dalla sorpresa.

"Sì, signori. La semplicissima e comune acqua sta diventando una risorsa scarsa e quindi preziosa e qualcuno comincia a chiamarla oro bianco. E non sto parlando di lontane terre desertiche, ma della nostra amata Valle, dei suoi fiumi ormai ridotti a rigagnoli, dello stesso lago Hop su cui si affaccia questo stesso palazzo. E noi cosa stiamo facendo per prevenire e contrastare questo disastro? Nulla, non stiamo facendo nulla".

"Non è vero!" lo interruppe l'Assessore all'ambiente, quello che non credeva alla forza dei numeri "abbiamo approntato un piano per ridurre gli sprechi e le perdite dell'acquedotto pubblico. Ci aspettiamo un risparmio tra il venti e il trenta percento dei consumi domestici”.

“E se l’acqua finisse, cosa ce ne faremmo di risparmiare anche il cinquanta percento di nulla? Avete pensato a questo? Ho letto che in una seduta della passata legislatura si è parlato del probabile prosciugamento del lago Hop e di come qualcuno abbia addirittura pensato di lottizzare il terreno risultante per dei nuovi palazzi. Ma vi sembra questo un comportamento responsabile?”

Nella sala, a questo punto, scoppiò una vera e propria bagarre. Consiglieri che strepitavano l’uno contro l’altro, altri che urlavano contro il Governatore. La Kampf che insultava inviperita il povero Bentham. Ci volle una buona mezzora e l’intervento di tutti i valletti disponibili per riportare la calma fra gli scranni.

“Adesso che vi siete sfogati, posso ricominciare? Grazie. Stavo dicendo che le previsioni per la nostra Valle sono drammatiche e la riduzione dell’acqua disponibile non è contrastabile solo con misure di oculato risparmio. Abbiamo bisogno di ben altro. Dobbiamo mettere Hulahop nelle condizioni di poter generare l’acqua di cui necessita”.

E il Consiglio esplose. Justin Durban non fece una piega. Rimase in piedi, con il suo fascicolo di appunti fra le mani a guardare i suoi “colleghi” urlargli contro la loro incredulità.

“Pensate forse che io sia stato colto da un attacco di demenza senile? So quello che dico. Possiamo generare l’acqua che ci serve! Naturalmente sto parlando di un processo di trasformazione, anzi di due. Il primo, già molto noto, è la desalinazione…”

“Ma non siamo mica sul mare! Dove trova l’acqua salata?” lo interruppe subito l’assessore all’ambiente che non aveva affatto digerito il battibecco precedente.
“Innanzitutto siamo a meno di cento chilometri dal mare e anche se la Valle non ha la fortuna di esserne bagnata direttamente, abbiamo degli ottimi rapporti con i nostri vicini e, soprattutto, molti interessi in comune visto che almeno metà delle abitazioni rivierasche sono di proprietà di cittadini Hulahoppesi e che il nostro turismo rappresenta la loro maggiore fonte di reddito. E comunque l’intenzione è quella di portare loro ulteriore ricchezza costruendo uno o più impianti di desalinazione di nostra proprietà sulla loro costa, ma affidati in gestione a maestranze locali, costruire un acquedotto che porti l’acqua così prodotta nella nostra valle, pagando s’intende anche per questo disturbo.

. La costruzione degli impianti, dei relativi impianti eolici e fotovoltaici di alimentazione e dell’acquedotto fornirebbe inoltre lavoro per centinaia e centinaia di persone, si tratterebbe di una delle più grandi opere pubbliche della storia di Hulahop e consentirebbe di fornire una valida alternativa di sussistenza agli ex-malviventi colpiti dalla Demotivazione. Ma non è finita qui. Perché l’acqua che ci serve, oltre che dal mare può essere estratta anche dall’aria. Per essere più precisi, può essere estratta per condensazione. Avete presente quanta condensa produce un condizionatore? Immaginate una macchina dedicata non a produrre freddo, ma a produrre acqua. E il bello è che esistono e possono essere alimentate da pannelli fotovoltaici e quindi senza costi ricorrenti. Anche in questo caso stiamo parlando di altre centinaia di posti di lavoro per far nascere una nuova industria dal nulla e i relativi servizi di installazione e manutenzione. Si tratterà, infatti, di migliaia di piccoli apparati, forse a livello domestico, da produrre, vendere e distribuire. Nelle campagne poi, perchè la maggior parte dei consumi avviene proprio lì, si tratterà di realizzare centinaia di impianti passivi detti stagni di rugiada, impianti che non necessitano di nessun tipo di energia per funzionare. Questo sistema per raccogliere l'umidità è un'antica tecnologia che è stata largamente ignorata nei tempi moderni. L'esempio più impressionante venne scoperto nel 1900-1903 durante gli scavi a Teodosia (una città bizantina risalente all'incirca al 500 a.C.).

Gli archeologi trovarono numerose tubazioni, di circa otto centimetri di diametro, che portavano a pozzi e fontane della città. I tubi provenivano da una collina vicina e si scoprì che avevano origine da 13 cumuli di calcare, ognuno alto circa 13 metri e con una superficie di circa 30 metri quadrati. Questo sistema di "pozzi ad aria" produceva circa 53.000 litri d'acqua al giorno!

Ma probabilmente non sarà ancora sufficiente e dovremo provvedere a degli interventi strutturali sul modo di fare agricoltura. Oggi per produrre un chilo di grano si consumano 2.000 litri d’acqua che diventano 20.000 quando si parla di un chilo di carne. Dovremo incentivare e imporre l’utilizzo di sistemi d’irrigazione più efficienti come l’irrigazione per gocciolamento e sotterranea, ossia tecnologie che traggono la propria efficienza dalla frequente applicazione di piccoli quantitativi di acqua alle radici delle piante, in maniera più diretta possibile.

Come pure sarà importante realizzare bacini idrici di raccolta delle acque invernali per poterle riutilizzare in estate quando più necessita e adottare degli altri semplici accorgimenti come rendere obbligatori per legge l’installazione su tutti i rubinetti di economici rompigetto aerati, dotati di un sistema di retine e fori che miscelano aria e acqua con un effetto "selz", in grado di dimezzare il consumo di acqua.

Al di là delle soluzioni tecniche che vi ho raccontato, tutte da verificare, progettare e quantificare economicamente, l’importante è che io vi abbia trasferito un messaggio: non aspettiamo che il cielo ci crolli sulla testa, ma agiamo. Oggi abbiamo i mezzi per farlo, facciamolo”.

 

Nelle settimane successive l’intera amministrazione pubblica di Hulahop, l’Università di Hula e uno stuolo di consulenti lavorarono duramente sul nuovo deal del Governatore trasformandolo in un progetto pluriennale.

L’annuncio della Demotivazione venne dato molti mesi dopo, solo quando gli appaltatori delle grandi opere furono pronti ad assorbire manodopera non qualificata per la costruzione degli impianti di desalinazione e dell’acquedotto. Gli Hulahoppesi accolsero abbastanza bene la sparizione del denaro contante e gli Istituti di Credito fecero la loro parte mettendo a disposizione di tutti, soprattutto bambini e anziani, strumenti di pagamento davvero user friendly. I malavitosi non lo furono affatto e, come aveva previsto il Governatore, ci furono dei tentativi di ribellione prontamente sedati dall’esercito. Poi il buon senso, ma soprattutto la fame convinse la maggior parte ad accettare quello che il Governo aveva previsto per loro e anche la fase operativa del Piano Acqua ebbe inizio.