Stupro musicale all'Auditorium di Milano
Milano, 5 febbraio 2023
Che avremmo potuto assistere a una cosa poco seria si poteva già evincere dalla descrizione dello spettacolo, dove il Concerto Grosso veniva attribuito ai New Trolls mentre l'autore è Luis Bacalov che invece non è nemmeno nominato né sul sito, né nella locandina, a conferma dell'ignoranza dell'operazione. E pensare che alcuni brani furono registrati nel 1971 negli studi della Fonit Cetra a poche centinaia di metri dall'Auditorium.
Il secondo segnale era il fumo da concerto rock che fuoriusciva da una porta che dava sul palco ancor prima dell'inizio del concerto. Quello del fumo è un effetto scenico usato per drammatizzare alcuni passaggi dei brani musicali, all'Auditorium è usato come un danno collaterale.
Il fumo ha continuato a uscire a fasi alterne, completamente a caso e a un certo punto ha formato un nebbia così intensa da rendere difficoltosa la lettura degli spartiti ai musicisti.
Inoltre per tutto il concerto la "non-regia" ha cercato di accecare il pubblico con delle fortissime luci negli occhi (io ero nella balconata alta) nel tentativo di ricreare un effetto psichedelico anni '70 assolutamente fuori luogo.
Ma il piatto forte della serata era ovviamente la musica ed è qui che si è consumato lo stupro musicale e acustico dell'Auditorium.
Il Direttore non è riuscito assolutamente a bilanciare la sezione elettrica con quella sinfonica (51 professori d'orchestra!!!) che è risultata schiacciata e annullata dall'orgiastica cacofonia generata da musicisti di dubbia qualità, ma soprattutto da una disastrosa non gestione del suono, tanto da far temere che l'impianto audio fosse stato dato in uso a un algoritmo randomico.
Assolutamente disastrosa la batteria che, invece di essere mitigata dagli schermi acustici presenti sul palco ma rimasti inutilizzati, era stata addirittura malamente amplificata e distorta.
Mi è difficile giudicare gli strumentisti perché i suoni erano tutti impastati come se fossero trasmessi da una radiolina in onde medie, mentre di solito all'Auditorium si riesce a distinguere la voce di ogni singolo strumento.
L'esecuzione di Picture at an exhibition è stata così inascoltabile che me ne sono andato prima della fine.
E il pubblico applaudiva entusiasta, sigh.
Penso che il Direttore artistico dovrebbe essere più attento nell'approvazione delle proposte, perché eventi simili sono un grave danno per la reputazione di una grande Istituzione qual è l'Auditorium.
P.S,. chi scrive ha studiato pianoforte classico per otto anni. ma è stato anche chitarra solista, cantante e compositore di un gruppo di progressive rock negli anni settanta https://www.youtube.com/@faustopasotti
Che avremmo potuto assistere a una cosa poco seria si poteva già evincere dalla descrizione dello spettacolo, dove il Concerto Grosso veniva attribuito ai New Trolls mentre l'autore è Luis Bacalov che invece non è nemmeno nominato né sul sito, né nella locandina, a conferma dell'ignoranza dell'operazione. E pensare che alcuni brani furono registrati nel 1971 negli studi della Fonit Cetra a poche centinaia di metri dall'Auditorium.
Il secondo segnale era il fumo da concerto rock che fuoriusciva da una porta che dava sul palco ancor prima dell'inizio del concerto. Quello del fumo è un effetto scenico usato per drammatizzare alcuni passaggi dei brani musicali, all'Auditorium è usato come un danno collaterale.
Il fumo ha continuato a uscire a fasi alterne, completamente a caso e a un certo punto ha formato un nebbia così intensa da rendere difficoltosa la lettura degli spartiti ai musicisti.
Inoltre per tutto il concerto la "non-regia" ha cercato di accecare il pubblico con delle fortissime luci negli occhi (io ero nella balconata alta) nel tentativo di ricreare un effetto psichedelico anni '70 assolutamente fuori luogo.
Ma il piatto forte della serata era ovviamente la musica ed è qui che si è consumato lo stupro musicale e acustico dell'Auditorium.
Il Direttore non è riuscito assolutamente a bilanciare la sezione elettrica con quella sinfonica (51 professori d'orchestra!!!) che è risultata schiacciata e annullata dall'orgiastica cacofonia generata da musicisti di dubbia qualità, ma soprattutto da una disastrosa non gestione del suono, tanto da far temere che l'impianto audio fosse stato dato in uso a un algoritmo randomico.
Assolutamente disastrosa la batteria che, invece di essere mitigata dagli schermi acustici presenti sul palco ma rimasti inutilizzati, era stata addirittura malamente amplificata e distorta.
Mi è difficile giudicare gli strumentisti perché i suoni erano tutti impastati come se fossero trasmessi da una radiolina in onde medie, mentre di solito all'Auditorium si riesce a distinguere la voce di ogni singolo strumento.
L'esecuzione di Picture at an exhibition è stata così inascoltabile che me ne sono andato prima della fine.
E il pubblico applaudiva entusiasta, sigh.
Penso che il Direttore artistico dovrebbe essere più attento nell'approvazione delle proposte, perché eventi simili sono un grave danno per la reputazione di una grande Istituzione qual è l'Auditorium.
P.S,. chi scrive ha studiato pianoforte classico per otto anni. ma è stato anche chitarra solista, cantante e compositore di un gruppo di progressive rock negli anni settanta https://www.youtube.com/@faustopasotti