Che fine farà la cultura occidentale ossessionata dal politically correct e dalla frenetica ricerca d'inclusione?

Qualsiasi tipo di discriminazione di razza, genere e cultura non è degna di esistere perché la diversità invece è portatrice di ricchezza, gioia e amore.

Ma la società occidentale sembra ormai ossessionata da una ricerca del politically correct e dell'inclusione tali da rasentare il ridicolo.
Come ci racconta Beppe Servegnini dalle pagine del Corriere chi sceglie lettere classiche all’università di Princeton - tra le migliori degli USA, insieme a Harvard e Stanford - non avrà più l’obbligo di studiare greco e latino. L’ho scoperto su «La Lettura» (complimenti per il 500° numero!): i classic majors potranno ottenere il titolo accademico senza conoscere la lingua di Omero e Cicerone. Il motivo? Si intende promuovere «l’inclusività e l’equità dei curriculum».
Il dipartimento — riporta The College Post — ritiene che la cultura greca e latina «siano state strumenti, e complici, in varie forme di esclusione, inclusa la schiavitù, la segregazione, la supremazia bianca e il genocidio culturale».
Perché invece le culture (cinesi, indiane, africane, asiatiche e di qualsiasi altra nazione) non si sono macchiate di atroci delitti nel corso degli scorsi millenni?
RIDICOLO!

E che dire della Disney, come racconta Vanity Fair,  da tempo impegnata in una sorta di personalissimo revisionismo storico e che ha deciso di eliminare dalla sezione di Disney+ dedicata ai più piccoli Peter Pan, Dumbo e Gli Aristogatti, colpevoli di diffondere «stereotipi dannosi». Le pellicole, precedeute da avvertenza, sono rimaste disponibile nella sezione dedicata agli adulti.
RIDICOLO!

Ma se qualsiasi tipo di discriminazione di razza, genere e cultura non è degna di esistere perché dovremmo discriminare proprio quella occidentale?